sabato 29 settembre 2007

Spalletti su Roma-Inter


Questa sconfitta avrà ripercussioni?
Certo che il fattore psicologico è fondamentale. Deve rimanere l'amarezza per quello che è successo, ma deve essere trasformata in motivazione per fare bene in futuro. In questi momenti dobbiamo dimostrare la nostra forza come gruppo.

Stasera non è stata una grande Roma. Colpa dell'espulsione?

“E’ stato un episodio fondamentale che ha cambiato tutta la storia della partita. Da quel momento, abbiamo sempre dovuto rincorrere. Loro facevano possesso palla, Ibrahimovic unica punta faceva salire benissimo la squadra e noi dovevamo sempre accorciare con un terzino o con un mediano spendendo moltissimo. Avevamo sempre difficoltà a centrocampo”.

Perché dopo il pareggio vi siete disuniti?

“Lì abbiamo grandi responsabilità, siamo stati troppo sbarazzini. E’ stata una situazione molto simile a quella di Manchester: il voler segnare e recuperare ci ha fatto lasciare troppo spazio ai grandi giocatori dell'Inter. Non eravamo compatti, e siamo stati puniti. In questo dobbiamo migliorare. Quando si prende gol, la prima cosa è rimanere compatti”.

Una lezione che può aiutare per il futuro?

“Una sconfitta non è mai una cosa positiva, ma dobbiamo cercare di cancellarla dalla nostra mente”.

Il calendario durissimo ha influito molto?
“Noi abbiamo una rosa all'altezza, ma certo è che dopo una serie di partite come quelle che abbiamo appena affrontato trovarsi di fronte una squadra come l'Inter è durissima. Comunque non posso incolpare i ragazzi, l'episodio ha pesato troppo sulla gara di oggi”.

“L'episodio del rigore e dell'espulsione è stato determinante, perché ci siamo ritrovati sotto di un gol ed in inferiorità numerica. Giocare in dieci per tutta la gara, aumenta la fatica, ma la squadra è stata brava a trovare il momento adatto per pareggiare. Poi ci siamo fatti prendere di nuovo dal facile entusiasmo, mentre una squadra forte nella testa avrebbe saputo aspettare l'avversario. Noi, invece, abbiamo subito il secondo gol. Questa partita deve servire. Dobbiamo andare a giocare a Manchester convinti delle nostre qualità, sapendo di essere una buona squadra. Dobbiamo riprenderci subito. Il fallo di mano di Giuly? E' stato istintivo. Già ho parlato con i ragazzi, ribadiremo due o tre cose domani mattina. Per affrontare un campionato difficile come questo, servono dei calciatori forti nella testa più che nelle gambe”
“C'è da salvare lo scorrimento delle partite disputate fino ad ora, perché in questo momento si ha la possibilità di fare delle considerazioni ed analizzare in modo equilibrato senza andare a precisare solo l'episodio che ha determinato questa sera. Non mi sento di poter dire che Giuly ha sbagliato. Si è fatto attrarre da un atteggiamento istintivo, che avremmo fatto tutti. Di conseguenza il più dispiaciuto è lui. Sono situazioni che possono capitare, purtroppo. Ci siamo fatti attrarre dal pareggio, invece c'era da continuare ad aspettare il momento giusto. Dopo l'espulsione, l’Inter ha saputo far valere tutti i vantaggi e sono stati agevolati dall'avere una sola punta. Noi eravamo in inferiorità numerica, e un solo riferimento davanti ai due centrali. Se si vuole lottare per obiettivi importanti o si è forti nella testa o questo lavoro non si può fare. Questa è una sconfitta che va accantonata in funzione di martedì. Occorre saperla usare per reazione al momento giusto. Vista l'importanza della gara di Champions che andremo ad affrontare, bisognerà portarsi dietro un buon calcio ed essere convinti di avere una possibilità di giocarcela con tutti”.

Nessun commento:

 
Add to Technorati Favorites